I would have liked to have seen Montana…

Enrico Speranza
8 min readApr 5, 2021

Ovvero il mio MayaVerse, i Metaverse, le BlockChain ed i rimpianti…(Mi sarebbe piaciuto vedere il Montana…)

https://imgur.com/gallery/fQJQrJo

Ricordo come se fosse oggi il mio piccolissimo contributo al progetto OpenSim. Per chi non ne avesse mai sentito parlare si tratta del progetto, sponsorizzato indirettamente dagli allora dirigenti della Linden Lab, che replicava, sotto licenza Open Source, tutto il software di gestione ed elaborazione centralizzato del mondo virtuale di “SecondLife”. Con una gigantesca opera di “Ingegneria inversa”, in qualche modo autorizzata ed incoraggiata, un gruppo di sviluppatori aveva riscritto completamente tutto le API in C# ed i relativi server. Molto incuriosito e bramoso di dare il mio contributo iniziai ad aggiungere da prima semplici comandi del linguaggio di scripting interni fino a svilupparne uno abbastanza complesso e che di solito usavo molto in LSL (Linden Scripting Language) ovvero il comando “llMail”. Con mia grande sorpresa il comando fu incluso senza problemi (venne giusto richiesto un minimo di “audit” su di una libreria .NET che avevo utilizzato e che mi permetteva di interfacciarmi semplicemente al protocollo SMTP) nel ramo di sviluppo principale e successivamente anche modificato da altri sviluppatori. Ne fui molto soddisfatto tanto che questo mi spronò a pensare di contribuire con qualcosa di più sostanzioso e rilevante.

Il mio nickname nella lista dei tanti sviluppatori che hanno dato una mano: http://opensimulator.org/viewgit/?a=viewblob&p=opensim&h=cab8a3db5c0ae64c1dcbbff62990dc643e4cd932&hb=f13836b84626a1ddecae184ae39d84bd69352693&f=CONTRIBUTORS.txt

Ad un certo punto si fece strada la necessità di replicare ed ampliare il servizio che gestiva le transazioni interne di SL per “replicare” in qualche maniera l’economia in Linden Dollar. Il problema non era di semplice soluzione e così da buon sviluppatore appassionato di crittografia ipotizzai di utilizzare qualche protocollo crittografico appositamente pensato per lo scambio di moneta virtuale. All’epoca esistevano diversi progetti ed esperimenti sull’argomento tanto che iniziai a vagliarne alcuni per capire quale potesse essere utile per la mie esigenze. Sfortunatamente mi resi anche conto che il tutto avrebbe richiesto molto lavoro da parte mia e non avendo il tempo necessario mi focalizzai sulla ricerca del miglior sistema possibile senza pensare troppo all’impegno nella sua integrazione nella piattaforma. La ricerca mi fece immediatamente capire che creare una moneta virtuale non era assolutamente semplice ad anzi molti e diversi erano i problemi teorici e pratici da affrontare. Alla fine non conclusi molto e venne invece scritto da altri sviluppatori un apposito modulo che venne subito utilizzato e diede buoni risultati. L’obiettivo era stato quindi raggiunto in qualche maniera, anche se con un po’ di supponenza azzardavo in un sistema non ottimale. Fu proprio in questo contesto che si iniziò a parlare di BlockChain e soprattutto di BitCoin.

http://notboring.co/p/the-value-chain-of-the-open-metaverse

https://outlierventures.io/research/the-open-metaverse-os/

Ed il mio pensiero (come credo quello di migliaia di altri sviluppatori ed utenti) fu: ecco l’accoppiata perfetta Bitcoin ed OpenSim, ovvero più in generale BlockChain e Virtual Worlds. Ed ancora meglio BlockChain, Virtual World e Virtual Reality, l’unione di tre tecnologie che avrebbe veramente creato il Metaverse tanto agognato e sognato.

Ed effettivamente le BlockChain sono strumenti progettati per rendere il trasferimento di valuta tra utenti un sistema sicuro e semplice. Risolvono elegantemente problemi teorici come “la doppia spesa” ed “il consenso sicuro” tra più utenti. Questo significa, in pratica, che se avete tra le mani un “valore digitale” questo può essere speso una ed una sola volta dall’utente che lo utilizza senza per forza incappare nel problema di possibili copie facilmente realizzabile in ambito digitale. Alla stessa maniera l’architettura crittografica e di comunicazione vi permette di redimere possibili discordanze tra vendite diverse senza ricorrere ad un’autorità centralizzata “super partes” lasciando quindi piena libertà ai singoli utenti.

Volendo sintetizzare al massimo due sono i concetti fondamentali che guidano le tecnologie BlockChain:

disintermediazione e scarsità.

E per capire il loro utilizzo nel mondo reale e nei mondi virtuali questi concetti vanno capiti molto attentamente.

Disintermediazione, la parola nata con Internet…

E’ abbastanza ovvio che quando paghiamo il giornalaio per comprare una rivista non mettiamo certo di mezzo la nostra Banca. Prendiamo la moneta o la banconota la diamo al diretto interessato e poi andiamo via con l’equivalente in valore che vogliamo leggere. In realtà se ci pensate la mia affermazione non è del tutto corretta, una Banca entra nella transazione ed è per l’esattezza la Banca Centrale Europea che emette denaro ed è garante di quel biglietto di carta con sopra stampato 5 Euro. Lasciamo da parte ragionamenti come teorie MMT o “Signoraggio bancario”, l’atto pratico è che noi diamo all’edicolante un pezzo di carta garantito dalla BCE e lui ci da una rivista dello stesso valore. Potremmo fare lo stesso con un cesto di mele o quattro cornetti caldi? Certamente, ma a questo punto è a discrezione del venditore e dell’acquirente fidarsi ed autorizzare la “transazione”. In generale nel mondo che ci circonda le Banche Commerciali e la “Banca delle Banche” la BCE hanno continue transazioni e solitamente quando paghiamo tramite carta o con bonifico non facciamo altro che trasferire denaro tra un conto ed un altro che è sua volta denaro tra le Banche Commerciali e la Banca Centrale. La situazione delle BlockChain è più simile ad una transazione di “oggetti rari e riconosciuti come valore” tra singoli utenti escludendo ogni tipo di intermediazione sia essa delle Banche Commerciali o delle Banche Centrali. Si dice quindi “disintermediata”, senza intermediario ed un’opportunità o soluzione che ha i suoi pregi e difetti. Ci troviamo in una situazione molto vicina alla diffusione delle notizie che tanto fa discutere nel bene e nel male, Internet nasce come sistema “alternativo” alla diffusione delle notizie che un tempo era operata e veicolata da un nucleo stretto di Agenzie ed Enti ed oggi invece è alla portata teorica di tutti. Se nelle prime fasi questo era una libertà sbandierata ed agognata oggi si è dimostrato un enorme “boomerang” con l’enorme diffusione ed amplificazioni di disinformazione che sta divenendo un grave problema di rilevanza nazionale ed internazionale. Analogamente l’utilizzo delle BlockChain viene “propagandato” come la liberalizzazione degli utenti dalla stretta rete di controllo delle Banche, ma allo stesso tempo apre uno gigantesco spazio senza alcun controllo e difesa degli utenti. Un esempio banale per comprendere le problematiche alla base: mentre per un conto bancario abbiamo delle ragionevoli sicurezze e garanzie (ci saranno ovviamente dei casi particolari in cui tutte queste garanzie non hanno funzionato, ma questo non invalida il discorso in generale), se qualcuno riesce a carpirci in modo fraudolento le essenziali chiavi di crittografiche per il nostro conto nella piattaforma di BlockChain non abbiamo tecnicamente o dal punto legislativo alcuna garanzia o diritto o sicurezza. I casi di elaborate truffe o di mille altre problematiche sono all’ordine del giorno e devono essere prese in seria considerazione da chiunque voglia utilizzare in maniera massiccia questo tipo di tecnologie. Tutto questo ovviamente non deve scoraggiarsi, ma metterci in allerta liberandoci dalla narrazione che vuole le “BlockChain” come la magica tecnologia che ci libererà da ogni male. La banale verità è, come sempre, che ogni tecnologia ha i suoi pregi e difetti e solo la sua approfondita conoscenza ci permetterà di operare scelte corrette e soprattutto di mettere in atto tutte le necessarie misure e contro-misure.

Scarsità, nell’era digitale…

Uno dei concetti informatici fondamentali da acquisire è: “ridondanza”. Copiare uno flusso digitale di uno e zeri e riprodurlo è estremamente banale. Questo significa incredibilmente che questo ci mette al riparo da possibili problemi locali e temporali perché abbiamo sempre la ragionevole possibilità che esista da qualche parte una copia digitale dell’informazione di cui abbiamo bisogno, ma allo stesso tempo crea problemi da un punto di vista puramente commerciale. Se infatti di un libro cartaceo ne possono esistere un numero limitato di copie per ovvie ragioni materiali, non lo stesso si può dire di un ebook che può essere copiato praticamente all’infinito. E’ tuttavia vero che sono stati creati sistemi crittografici proprietari che hanno avviato un controllo ed una pseudo scarsità digitale potendo così “frenare” la copia digitale infinita. Con l’invenzione delle BlockChain tutto questo diventa estremamente sicuro creando di fatto una scarsità digitale crittograficamente e quindi matematicamente garantita. E di questi mesi l’enorme interesse mediatico e non degli NFT (Non Fungible Token) ovvero di quei “gettoni” crittografici garantiti dalle BlockChain che assicurano l’unicità di un’opera dell’ingegno in formato digitale (e non, ma in questo caso è molto più complessa la garanzia..). La possibilità di creare, vendere e comprare “opere uniche” apre l’opportunità tecnologica al collezionismo che è una delle caratteristiche principali ed attuale motore di molti settori commerciali odierni. Nei mondi virtuali abbiamo visto quanto sia importante creare un’economia sicura per lo scambio di quell’enorme mercato di “contenuti generati dall’utente” che guida buona parte della “vita” di un mondo virtuale immersivo e non.

https://www.youtube.com/watch?v=jtVvtF7z3FE (Video fondamentale per capire tutti i rivolti teorici ed economici delle BlockChain aldilà di qualche inesattezza tecnologica che non inficia in alcun modo il discorso teorico e pratico)

Conclusioni

Mentre scrivevo questo articolo ho scoperto che anche il mitico FusedVR, punto di riferimento per la comunità VR su Youtube ha iniziato un lunga serie di video che trattano l’argomento di come utilizzare le BlockChain in un possibile mondo virtuale (quindi essenzialmente interfacciando il tutto in Unity 3D):

L’uso della BlockChain nei “Mondi Virtuali” è importante per garantire, come abbiamo visto, l’economia interna e l’uso di NFT associati ad esempio a terreni virtuali, Avatars ed ogni altro bene virtuale. Sono però possibili altre ipotesi ancora più importanti come la creazione di un sistema di interscambio tra Mondi Virtuali diversi garantito dalle BlockChain. Sarà così possibile creare un sistema di comunicazione che permetta ad esempio di poter far magari transitare il prioprio Avatar da VRChat a RecRoom portandosi dietro poi il proprio inventario di oggetti, abilità, etc…

Non sono sicuro che tutto questo avverrà visto l’enorme interesse che gli NFT stanno avendo più a livello di investimento finanziario che di sistema stabile di inter-scambio, in ogni caso: “Mi sarebbe piaciuto vedere il Montana”!

P.S.: Spero quanto prima di presentare l’integrazione della BlockChain Algorand con Unity per mostrate quanto sia semplice e veloce creare transazioni ed NFT.

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